In questo testo utilizzeremo la schwa (ə), il nostro obiettivo è quello di adottare un linguaggio inclusivo e non binario.
Tutte le informazioni presenti in questo articolo hanno carattere di divulgazione scientifica: ogni caso specifico va valutato da professionistə competenti.
La disforia di genere è il disagio dovuto all’ incongruenza tra l’identità di genere sperimentata e il sesso assegnato alla nascita.
Attenzione: non tutte le persone transgender provano disforia di genere e non è obbligatorio provare questo disagio per potersi riconoscere in una identità non cisgender o per iniziare un percorso di affermazione di genere. Dai dati che abbiamo, però, sappiamo che la disforia di genere rimane un vissuto molto comune tra le persone trans, anche se a livelli di intensità diversi e con caratteristiche diverse.
Nellə adolescenti e nellə adultə, le manifestazioni della disforia di genere possono includere:
- forte desiderio di nascondere o modificare i propri caratteri sessuali e, in generale, di modificare la propria espressione di genere in favore dell’identità sperimentata
- desiderio di essere riconosciutə e trattatə come esponenti del sesso opposto o come avente un’identità di genere alternativa, con conseguenti emozioni dolorose quando questo non avviene
- disagio rispetto ai caratteri sessuali del proprio sesso assegnato alla nascita, che può influenzare negativamente la propria immagine corporea (ovvero la percezione che la persona ha del proprio corpo e di come lo vedono gli altri).
L’evoluzione della disforia di genere e dell’incongruenza di genere in psicologia e psichiatria
I costrutti dell’identità di genere e della disforia di genere hanno subito un’evoluzione, nel corso del tempo, all’interno della scienza medica e psicologica. Ecco le tappe di questa evoluzione:
- DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 1994) – “Disturbo dell’identità di genere”
L’identità di genere transgender viene considerata di per sé un disturbo e, come tale, viene identificato come oggetto di cura.
- DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2013) – “Disforia di genere”
L’identità di genere transgender viene tolta dalla categoria dei disturbi, mentre si identifica come manifestazione di disagio psicologico la disforia di genere, ovvero il disagio che accompagna spesso l’incongruenza percepita tra la propria identità e il sesso assegnato alla nascita. È la disforia a diventare oggetto di cura e il trattamento d’elezione è il percorso di affermazione/adeguamento di genere. - L’ICD-11 (2018) – “Incongruenza di genere”
Dal capitolo dei disturbi mentali, il tema dell’identità di genere viene spostato in quello relativo alla salute sessuale. Si parla di “incongruenza di genere” con l’obiettivo di utilizzare un’ottica sempre meno patologizzante e “riparativa”, che possa includere anche vissuti non disforici e ponga maggiormente l’accento sul potenziamento della salute psicologica e sessuale.
Cosa è cambiato?
Si è compreso che non è l’incongruenza in sé (ovvero l’identità transgender) a rappresentare o causare disagio psicologico, quanto l’esperienza dell’incongruenza in un contesto socio-culturale, politico e famigliare svalutante, non inclusivo o apertamente ostile. Queste dinamiche possono essere meglio comprese conoscendo il modello del minority stress e i pregiudizi sulle persone transgender.
La disforia va diagnosticata?
Approfondiamo questo aspetto in questo articolo.